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Italia wave love festival 2009 
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Titolo Italia wave love festival 2009
Descrizione Venerdì 17 Luglio, headliners della seconda giornata i Placebo
Inviata da Kate

Niente foto, siamo inglesi!
Si preannunciano così, nel tardo pomeriggio, come star di lungo corso, barricati nel camerino accessibile solo alla Rai per una breve e sofferta intervista.
Di quei tre ragazzini che a Sanremo 2001 spaccarono di tutto sul palco, lamentandosi per la scarsa partecipazione delle prime file in sala è rimasto ben poco ... british fino al midollo, con pochissime attenzioni per il pubblico ( unica nota di merito, l'essersi accorti che la prima fila soffocava..).
 Gli spettatori fremono intorno alla mezzanotte per il loro ingresso, divisi tra la venerazione assoluta e i dubbi per la resa dal vivo dell'utlimo album.
Battle For The Sun , la svolta indipendente della band, risente poco della produzione di Botrill: il richiamo al precedendete Meds è fin troppo chiaro, troppi archi in contrastro con lo stile del nuovo batterista Steve Forrest, molte tracce poco incisive, a meno di un paio di singoli che neppure la svolta elettronica impedisce di associare ai vecchi album.
Insomma, le premesse non sono per nulla invitanti.
Ma i Placebo sono tra quei gruppi che, indipendentemente dall'album di successo o no, riescono a tirar fuori sentimenti netti ... e la loro resa dal vivo merita sicuramente, che li si ami o li si odi.

Si presentano sul palco dopo la mezzanotte, in cinque ( un tastierista ed una violinista oltre alla formazione classica) e si ha subito l'impressione che il calore la band lo cerchi dal pubblico e sia disposta a darne ben poco.
A dimostrazione di ciò la scarsa cura nel tessere l'inizio scaletta : che fosse voluto o no, partono con le quattro tracce del nuovo album, nello stesso ordine di incisione.
Il ritmo incalza coi classici singoli alla Placebo: Battle For The Sun e For What Its Worth, i migliori dell'ultimo album ,perlomeno quelli che nascono come singoli,e a ragione.

Chi ama la band e la voce inconfondibile di Molko non può che rimanere estasiato dal netto miglioramento che melodie stucchevoli di alcune ballad assumono dal vivo, nessuna incertezza nè imprecisione nella voce, e il tutto diviene ancora più evidente nella seconda parte del concerto, dove tornano vecchie hits che mandano in delirio ragazzine esaltate come in un concerto dei Duran Duran in pieni anni '80.
D'altro canto è un dato di fatto l'ossessiva cura per l'immagine da parte della band.
Senza nulla togliere alla musica , sin dalle prime note si ha il dubbio se si è ad una sfilata di Tommy Hilfiger o ad un concerto rock : trucco, capelli, abiti, pose plastiche volutamente junkie, sorrisi rari ed ammiccanti, tutto richiama fortemente alle passerelle...ma l'energia che mettono nella musica, chiarisce definitivamente quale sia il loro,e il nostro, posto :ascoltar loro è come sentire il cd vergine, nessuna sbavatura.

La dipartita di Hewitt non lascia il vuoto che ci si aspettava, la nuova giovane leva ha energia da vendere e ben si è fuso nella band da risultare impercettibili le differenze nei vecchi cavalli di battaglia.

Unica nota negativa, troppe ballads di scarso valore, come la nuova Happy You''re Gone, probabilmente i fan sarebbero sopravvissuti anche senza.
Per fortuna a ritirar su il morale ci pensa la grandiosa Meds che apre la scia al finale, in cui Molko finalmente si scioglie, perde leggermente il controllo della voce , ma dimostra quel minimo di umanità che tanta perfezione artistica ed estetica rischiava di offuscare.
Discutibilissima l'idea di relegare Special K come penultimo pezzo e di chiudere con l'angosciante Song to Say Goodbye; come nell'encore sarebbe stato preferibile far anticipare Bitter End dalla conclusiva Taste In Men , senz'altro tutti sarebbero andati via un pò più allegri.
Ma d'altronde, sono inglesi, in caduta libera verso sonorità già sentite ed agonizzanti.
Ci si chiede per quanto ancora il successo dei primi album possa garantir loro un pubblico devoto, quanto bisognerà aspettare per ammirare la nuova, reale, evoluzione della band a mio avviso ancora crisalide in un bozzolo che si ostinano a negare.

La scaletta del concerto ( ovviamente sono in possesso della copia originale )

KITTY LITTER
ASHSTRAY HEART
BATTLE FOR THE SUN
FOR WHAT ITS WORTH
SOULMATES
SPEACK IN TONGUES
COPS
EVERY YOU
SPECIAL NEEDS
NEVERENDING WHY
BLACK-EYED
HAPPY YOU'RE GONE
MEDS
COME UNDONE
SPECIAL K
SONG TO SAY GOODBYE

INFRA-RED
BITTER END

TASTE IN MEN

Piccola nota a margine : un grandissimo plauso va fatto all'organizzazione dell'Italia Wave Festival.
Tutto ha funzionato alla perfezione, a cominciare dalle navette gratuite alla stazione che ti portavano a visitare tutte le meraviglie di Livorno fino ai luoghi dei concerti e ,che a differenza di TUTTE le altre città italiane, non si fermavano neanche un minuto fino a mattino.
Grandi città come Roma e Milano, che spesso ospitano concerti più grossi, dovrebbero inchinarsi ed imparare.
Lo staff organizzativo era preciso, veloce e riempiva di attenzioni, nulla era lasciato al caso.
Nell'area riservata a stampa e band per l'aperitivo rock c'era la possibilità di incontrare le band italiane vincitrici del concorso, prendere le loro demo e degustare i prodotti tipici delle loro regioni,
e in tutto lo stadio c'era quell'aria serena che difficilmente trovi nelle organizzazioni di questa portata, quell'aria che spinge tutti a godersi il concerto e a non incattivirsi inutilmente.
Una lezione che molti dovrebbero imparare.


Kate

Giudizio Voti: 1 - Media: 5

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