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IL PAESE E' REALE 
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Titolo IL PAESE E' REALE
Descrizione un progetto del rock italiano
Inviata da babordo76

Sono tempi difficili questi, lo vedi anche tu quando esci di casa. Produzione e sfruttamento, portano alla massificazione sotto controllo delle forze dominanti. Tutto è mercato, tutto ha un prezzo e sopratutto: la gente non deve pensare e scoprire il significato di arte.
 
C'è del buono anche nell'intrattenimento, nella musichetta da sottofondo e cantichiabbile, certo! Però quando questo diventa l'unico modo per arrivare alla gente, quando anche la leggerezza diventa semplicemente superficialità, quando la canzone obbligatoriamente non deve fare riflettere, ma parlare solo d'amore in modo scontato...Qualche problema esiste. Non possiamo fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia! Ci vuole consapevolezza e responsabilità nei confronti degli ascoltatori, dare a loro una visione diversa e tagliente della realtà. Facile cantare il qualunquismo, il magna magna, del nostro mondo come farebbe un Masini qualsiasi.
Facile, comodo e dannoso. Perchè le cose dipendono da noi. Dalla nostra capacità di essere responsabili, coscienti e ricercare la nota o la parola in più che ci spinga in avanti a migliorarci, a riflettere.
 
Quindi se non vi volete abbandonare del tutto alla precarietà dell'ascolto, alla canzonetta di regime con i suoi amorazzi e privatismi, cercate assolutamente di avare una copia di questo capolavoro imperfetto e profondamente diseguale, chiamato: Il PAESE E' REALE.
 
L'operazione artistica degli Afterhours ha una doppia valenza artistica e anche "commerciale": quella artistica è la rappresentazione di un lavoro collettivo. Cioè l'artista mette a disposizione uno spazio di condivisione con altri per proporre uno spaccato della scena musicale o su un tema -come ad esempio ha fatto Nicolò Fabi con il suo disco sull'argomento Violenza- andando oltre alla classica forma di autorappresentazione e individualismo. Importante che si porti un discorso di convivenza e condivisione tra musicisti e che si superi un certo egoismo di protagonismo fine a sè stesso. Mi è venuto in mente, seppure con le dovute eccezioni, il lavoro magnifico ed esaltante degli WU-MING.
 
Cioè la collettivizzazione della musica o di altre forme artistiche come punto di forza dell'espressione, del metodo, dell'obiettivo.
 
Questo è già un ottimo argomento per dare spazio e sostenere questo ottimo lavoro.
 
Il tema della commerciabilità, lo so che molti lo negano a priori, non è del tutto negativo o fuorviante. Io credo che sarebbe bello avere un paese dove alle radio si possa ascoltare un D'Alessio e anche un Demetrio Stratos. Perchè la musica leggera, sopratutto quella più ruffiana e per le masse, nonostante pare sia completamente apolitica, ha in realtà uno scopo assolutamente ben preciso, cioè: l'annientamento del gusto critico e dell'elevazione culturale delle masse. Tanto che la musica diventa sottofondo allegro per farti pensare ad altro, o meglio: a niente.
 
Il fatto che sul mercato questo lavoro possa trovare un suo spazio, che venga ben accolto, bè sarebbe il segnale che qualcuno in questo paese voglia portare la musica a un ruolo più serio e profondo. Narratrice popolare e proprio per questo anche raffinata, della nostra vita e dei nostri momenti.
 
Il disco comincia con il brano che la band di Manuel Agnelli ha portato a SanRemo. Proprio l'anno delle sparate qualunquistiche di Masini e delle scemenze di Povia, è stata una scelta assai giusta. Un modo per dire, nel programma di formazione reazionaria e popolare di maggior ascolto: voi non potete nascondervi. Non potete usare l'indignazione facilona e populista per farvi i cazzi vostri. Noi vogliamo fare qualcosa che serva. Non trovate che dire una cosa simile sia profondamente rivoluzionaria? Sovversiva? Infatti son stati eliminati. Però l'ingranaggio oscurantista e neofascista di certe canzonette odiose, è per una manciata di minuti saltata in aria.
 
Abbiamo poi il capolavoro dell'opera: Paolo Benvegnù con IO E IL MIO AMORE
Un bellissimo testo che denuncia il menefreghismo, l'isolamento, l'ostentato privatismo che non ci porta a condividere la reale situazione del paese.
 
Un sound più intimo -dove spiccano piano e voce- per Marco Parente, con :"Da un momento all'altro."
 
Segue un artista che divide il pubblico e in effetti la sua canzone, è forse la più "pop", tra quelle composte e inserite nel disco. Parliamo di Dente, con :"Beato me". Leggere tensioni low-fi , per una canzone che o si ama o si odia.
 
Lascia il segno , invece il lavoro di un grande cantautore rock -ma definirlo così è fuorviante e forse poco,perchè egli sa stagliarsi su un piano artistico di grande valore. Oltre i generi- cioè Cesare Basile.
 
La sua canzone ha una tensione nel suono e nelle parole ,quasi morale. Una sorta di epica tra cantautorato e alternative. La canzone dei cani ,questo il titolo è forse l'altro brano capolavoro dell'opera. Merita attenzione il testo.
 
Abbiamo anche una tenera ballata acustica della Toys Orchestra. Buona anche la presenza della canzone "California" de Il Reverendo. In questo brano trova spazio la collaborazione di Cesare Basile, sia alla costruzione del pezzo che come musicista.
 
Siamo ad un passo del progressive ,con un ottimo brano strumentale dei Calibro 35.Il brano si intitola: L'Uomo Dagli Occhi di Ghiaccio.
 
Brano che saprà far toccare vertici di piacere alle vostre orecchie!

Il Teatro degli Orrori ci presenta un classico brano rock tagliente. "Refusnik",questo il titolo non ci offre nulla di più, nulla di meno . A me non ha dato molto,anche se siamo sempre su terreni assai fertili di stimoli artistici.
 
Roberto Angelini è un grande cantautore. Ha avuto una deviazione verso il pop di sfruttamento dell'idiozia delle masse,ma è uscito e ora si presenta con una bellissima e raffinatissima canzone ,che ci fa ridere il sangue nelle vene: "Tempo e Pace", ci rammenta una versione italiana di Nick Drake. Non male,anzi!
 
Altro punto alto è la canzone degli Zen Circus: "Gente di Merda". Testo arrabbiato,ma non privo di un certo gusto,canzone tesa nonostante non sia troppo elettrica.
 
Queste a mio avviso le canzoni migliori. Per un lavoro diseguale, imperfetto,acido e ricco di distorsioni elettriche taglienti e pause acustiche dove la parola però è al massimo delle sue potenzialità.
 
Un grande lavoro, una grande occasione per conoscere musica che spesso e ignobilmente non trova spazio nelle nostre radio, ora poi che è morta Rock Fm...!
 
Vi auguro un buon ascolto!
 
ciao Babordo 76






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