o del come creare una atmosfera con un flusso di musica adagiata comodamente tra incipit letterari e sprazzi cinematografici
Lunedì, 30 Giugno 2008
hello family! i'm back.
sono tornato. solo pochi giorni di assenza ed eccomi di nuovo qua. anzi in settimana anche in onda. infatti tocca a me questo mercoledì andare in udienza dal padrino. sarò in trasmissione con lui a co-condurre: ci sarà solo qualche sprazzo della "vecchia" eclettica, per ricordare i tempi che furono, quando entrambi eravamo più giovani.
e poi, visto che per l'occasione sarò ovviamente a milano, un salto al r'n'r per mettere qualcosa sotto i denti.
Incipit de "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern Estratto dalla canzone "Give up on ghosts" di Computer Vs. Banjo Sprazzo cinematografico di "Polar Express" Estratto dalla canzone "Gobbledigook" dei Sigur Ros
in eclettica spesso, quando volevo dire qualcosa, usavo le parole di altri per dirla. il processo era: devo dire questa cosa come la dico? la trovo in un libro? la trovo in un film? o in un mail arrivato spontaneamente? oppure chiedo esplicitamente alla lista nera di scrivermi su quell'argomento era così che mi piaceva procedere, mi piaceva fare il "cuoco" e mettere insieme tanti ingredienti diversi, fra di loro magari anche distanti, per creare un piatto diverso ogni sera.
oggi è successo come succedeva fino a pochi giorni fa. è arrivato spontaneamente un messaggio che mi fa dire quello che avrei voluto dire. lo copio e incollo "Ciao, Giulio. Ho appreso oggi dai giornali la notizia che abbiamo perso anche Mario Rigoni Stern (in questi ultimi giorni molti vecchi artisti ci hanno lasciati). Confesso senza pudore che qualche lacrima mi è scappata... Di questi tempi poi, ho "le lacrime intasca", come si usa dire! Avevamo in comune la provenienza dalla stessa terra, e un amore profondo per la montagna, i suoi abitanti, i suoi inconfondibili profumi. Non ho letto molto di lui, solo qualcosa, racconti brevi, ma mi piaceva, mi piacevano le sue interviste, gli articoli su di lui. Aveva uno stile semplice e lineare, ma sapeva essere incisivo al momento opportuno. Quando descriveva i suoi paesaggi, ricchi di boschi e animali, io li immaginavo sospesi nella bruma del mattino, e sembrava di essere lì, presente. Volavo. Mi ha fatto sognare. Per associazione d'idee, non ho potuto fare a meno di pensare a te, che hai stimolato i miei e nostri istinti letterari in questi ultimi mesi. I libri... sinonimo di cultura e saggezza! Mi piace contornarmene, mi piace la loro compagnia, anche se poi sono avaro di lettura... tutto questo passava "on air", cavalcando leggero la tua voce gentile. Sempre grazie per le belle sensazioni che ci hai regalato con le tue trasmissioni. Siete sempre nei nostri pensieri. Ci incontreremo da qualche parte, nel mondo, prima o poi... beppe, faenza, romagna (quello a cui hai letto l'incipit de "Il martello degli dei" per strada, in via Locatelli, il 31/05/2008."
ps: per i delusi dalla mancata lettura in voce, a breve vi darò soddisfazione....
sono proprio soddisfatto per il riscontro che ha avuto il testo di leodegrance e la mia lettura. esperienza sicuramente da ripetere: io ci metto la voce, aspetto le parole......
Luca, ovvero Leodegrance per la RockFaMily, mi ha fatto avere un suo pezzo scritto negli ultimi giorni di RockFM ("lo stile che ho usato e' un mio personale omaggio ad uno dei miei autori preferiti, William Gibson...")
Mi ha detto di fare pure quello che volevo di quel testo: non poteva essere solo mio, allora ho cercato un microfono......
ieri sera, dopo alcuni giorni nei quali avevo staccato da tutto e tutti, sono tornato a fare vita sociale a milano. ho rivisto le persone che non vedevo dal week-end di chiusura della radio. ho sentito i racconti di cose successe sotto gli studi nella ultima 24 ore delle quali non mi ero assolutamente reso conto; è sarebbe stato terribile non scoprirle. chissà quante altre storie ancora mi devono essere raccontate.... ad un certo punto la frase "sai quale era la mia paura? che voi dj non capiste quanto importanti siate per tante persone. lo avete capito?". certo, lo abbiamo capito, e come poteva essere altrimenti? è stata una dimostrazione di affetto, oserei dire una dichiarazione d'amore, lunga 24 ore, anzi di più: prima a milano sotto e dentro la radio, e poi alla flog di firenze. ma non solo in quell'arco limitato di tempo, ora sta proseguendo qui, sul sito. io quel lungo week-end l'ho vissuto con un trasporto emotivo da un certo punto in poi non più controllabile, ma ora quello che sento è come un impegno da mantenere. non voglio che si viva di rimpianti di un tempo che non c'è più, che ci si ritrovi settimana dopo settimana, anno dopo anno, al rock'n'roll per dirsi "ma ti ricordi....". voglio che tutta questa energia che ho ricevuto si trasformi, la sento, percepisco che mi sta dando gli stimoli creativi giusti e la "presunzione" di proporli a chi potrà darmi i mezzi per restituire questa energia a chi me l'ha donata.
ho infatti trovato una analisi approfonditissima del brano che ho scelto per i miei ultimi saluti: http://www.rockfamily.it/public/aeforum/index.php?tid=1042. mi ha colpito profondamente, perchè ha trovato tutti gli elementi sui quali mi ero basato per la mia scelta. eclettica, anche se mai in maniera dichiarata, è sempre stata così: i livelli di lettura erano diversi e stratificati; però mai a scapito dell'atmosfera e delle emozioni che musica e parole erano in grado di dare, anzi sempre con la massima attenzione ad evitare di diventare troppo cerebrale. poteva esistere un primo livello di lettura evidente magari legato solo ad un brano, un secondo livello legato ad un determinato spezzone dopo proprio quel brano, e un terzo assolutamente nascosto. inoltre di tanto in tanto succedeva che mi venissero indicate dagli ascoltatori altre possibili interpretazioni, assolutamente plausibili e alle quali io non avevo pensato.
però, ripeto, quello che mi ha colpito dell'analisi fatta del mio ultimo brano è che venga evidenziato tutto quanto io avevo pensato.
mi ha scritto arianna poco fa, mi ha detto di aver pubblicato su youtube il video ripreso col telefonino della mia comparsa sul palco dei negramaro a san siro, cinque ore dopo la chiusura di rockfm. eccolo!
era nell'anello in alto, la folla urlava, e arianna mi ha scritto "Per me è stato un regalo meraviglioso, come ti scrivevo sul tuo blog, essere lì ad applaudire la radio mi ha fatto sentire un pochino utile. Se trascrivessi il tuo discorso faresti a me un bel regalo..."
vado a memoria ma non dovrebbe essere stato molto diverso da....... ......io sono qua per raccontarvi una storia: sono i primi mesi del 2001, tra le tante buste che mi arrivano ce ne è una dal salento. la apro: trovo un curriculum molto ben curato, lo leggo e tra le altre cose trovo scritto "sound eclettico". bene! come eclettica, la mia trasmissione. inserisco il cd nel lettore e parte "es-senza". basta solo un ascolto per decidere di programmarla in demolition, la rubrica dedicata agli emergenti. passa qualche mese, mi arriva un'altra busta, contiene le prime versioni di "zanzare" e "solo". penso di non avere mai sentito un gruppo a pochi mesi dalla sua nascita raggiungere un tale livello di maturità. programmo "zanzare" e gli ascoltatori cominciano a richiederla, entra in classifica, arriva fino in cima; ed era solo un demo! ora invece siamo al 31 maggio 2008: è il giorno dell'apoteosi dei negramaro, a san siro; ma è anche il giorno in cui si spegne il segnale di quella radio, di rockfm. anzi, è già successo, 5 ore fa. e i negramaro hanno voluto in questo modo, con la mia presenza su questo palco, dimostrare riconoscenza, rendere merito a quella radio che per prima ha creduto in loro e che da oggi non c'è più.
riporto qua sotto pari pari quanto già scritto nel forum ma con ulteriore indicazione: non è detto che strade che per necessità del momento siano costrette a separarsi, non possano in futuro incrociarsi di nuovo.
mi sembra corretto nei confronti di tutti fare un discorso chiaro: prima di arrivare a capire se esiste una concessione disponibile, prima di arrivare a capire se è vero che esiste una frequenza libera su milano per x milioni di euro, prima di arrivare ad un qualunque progetto, anche solo una webradio, bisogna capire chi è disposto a farne parte.
c'è un gruppo di persone che ha voluto innanzi tutto, senza distrazioni, chiudere una stagione della vita propria e di molte migliaia di ascoltatori cercando di farlo al meglio. in queste ultime settimane ci saremmo anche potuti occupare del futuro, non necessariamente raggiungendo alcun risultato, ma se lo avessimo fatto non avremmo potuto chiudere come abbiamo chiuso. siamo convinti di essere arrivati molto vicini al massimo che i mezzi a disposizione e lo stato d'animo ci concedevano. e ci siamo riusciti non da soli, ma con l'aiuto di tutti. e quello che è successo in questo lungo weekend rimarrà nella memoria di tutti, di chi è stato presente fisicamente in via locatelli o alla flog come di chi ha ascoltato via etere.
ora quel gruppo di persone di cui io faccio parte ha bisogno di qualche giorno per riprendersi; poi ci troveremo e ci guarderemo negli occhi. e lì capiremo cosa succederà di ognuno di noi. solo a quel punto capiremo se rimarrà un gruppo e da quanti sarà composto. per qualcuno la radio era l'unica fonte di sostentamento e quindi necessariamente dovrà prendere decisioni sul suo futuro nel più breve tempo possibile. alcuni, come temo pur non augurandomelo, decideranno che per loro è giunto il momento di appendere le cuffie al chiodo. per altri invece, come me, che avevano anche altre fonti di reddito, ci sarà più tempo (una estate?) per costruirsi un nuovo futuro radiofonico.
capisco la necessità da parte vostra di sapere, ma in questo momento quello che mi sento di chiedervi è la pazienza di attendere le decisioni di vita che dovranno essere prese e la comprensione per accettarle quando verranno prese.
mi porterò due ricordi personali in maniera indelebile della festa alla flog di ieri, 1 giugno 2008: 1. io che salgo sul palco con una sedia in un mano ed un libro in un'altra, dico al microfono "non vi aspettavate un inizio del genere, vero?" e poi via ad una edizione di eclettica ancora più speciale di quella andata in onda la mattina del 31 maggio. è successo qualcosa di irreale: le migliaia di persone nel locale (non so quanto sia la capienza massima della flog, ma è stato uno dei rari sold out della sua storia, con la gente rimasta fuori senza la possibilità di entrare) quando ho iniziato a leggere si sono zittite a vicenda, dopo le urla e i cori fatti nei primi momenti. poi sono tornato alla console da max, che mi stava dando una mano, e mi ha detto "giulio, incredibile. la gente che faceva shhhh e poi un silenzio religioso, l'ho visto succedere solo per jeff buckley" 2. "keep on rockin' in the free world". chiamato come tutti sul palco a dover cantare per conto mio. pensavo non sarebbero riusciti a farmelo fare, finche facevo finta di andare assieme agli altri in coro poteva anche andare. ma poi è arrivato il momento e, non so come, l'ho fatto. incredibile il sorriso dell'ariele alla mia sinistra.
io non ho parole. anche ieri le ho trovate, le ultime, a fatica. non ho parole. sono annichilito. la domanda "ma come gestirai le tue emozioni l'ultimo giorno?" ora ha una risposta.