[ Mar 10, 00:16 ] beppe: ... e parafrasando il mitico "Cavaliere Nero": "Siete l (siamo)la Resistenza!" [ Mar 10, 00:13 ] beppe: Qua si combattono battaglie quotidiane. "Hasta la victoria..." [ Gen 08, 02:19 ] BRUTUS: l'altavalpolcevera ci crede ancora
ti sembra di sfiorare l'impossibile e forse è vero
Oggi leggendo questo articolo mi è venuto in mente che ognuno di noi ha un nome:
che gli piaccia oppure no, quello è il nome che hanno scelto per lui/lei...
Vi piace il vostro nome? Lo cambiereste?
Come vorreste chiamarvi? Che nome avete messo o mettereste ai vostri figli?
Sì, nell'Emilia-Romagna che fu c'era anche chi appiccicava ai figli le passioni ideologiche. Così fiorirono i nomi più strani, magari assegnati "a puntate" ai fratelli. Per non parlare di chi sbagliava a leggere di Jenner Meletti
Quando il cielo nero di temporale annunciava la grandine o l'afta epizootica minacciava le stalle, anche nella Bassa modenese, dove chi passava davanti a una chiesa diceva: "Ci verrebbero dieci appartamenti", si cercava l'ulivo benedetto e si invocavano i Santi. Ma i protettori chiamati nel momento del pericolo, venivano dimenticati quando si doveva decidere come chiamare un nuovo nato. Pietro, Luigi, Giovanni ereditavano i nomi non da chi aveva ricevuto l'onore degli altari ma da nonni e zii defunti o ancora arzilli.
Per gli altri, invece, un fritto misto di nomi che rimbalzavano dalle cronache dell'800, dalla politica, dalla lirica, o semplicemente da un nome (o cognome) letto su un giornale. Tutti, ovviamente, "esentati" dall'onomastico, che già da queste parti non è mai stato particolarmente sentito.
Il primo giorno di scuola non era male. C'era Jaurès (pronunciato come scritto, Iiàures, e non alla francese, nazionalità di Auguste Jean Jaurès, fondatore dell'Humanitè) e c'era Wagner, pronunciato come scritto, mentre nel paese vicino c'era un Wagner che si pronunciava Wagner, ed era tutta un'altra cosa. Grandi soddisfazioni, per chi aveva nomi strani. Era la maestra, dietro la cattedra, a chiedere: "Come si scrive?".
Erano gli ultimi fuochi, nelle campagne modenesi e reggiane che scendevano verso il Po. L'ultima esplosione c'era stata con la guerra partigiana, quando i giovani in armi dovevano cambiare nome, e si inventarono Diavolo, Smith (dalla Smith & Wesson), Annibale. Quando scelsero i nomi per i loro figli, cercarono di essere almeno creativi. Ma stavano già finendo i tempi in cui i nomi erano un timbro indelebile, come il marchio per i cavalli, che si poteva soltanto mascherare: si faceva chiamare Ida, la signora Idea Socialista Beneduce, moglie di Enrico Cuccia.
I nomi-bandiera avevano investito l'Emilia, e soprattutto la Romagna, già a cavallo fra l'800 e il 900. "Erano nomi che esplodevano come una fucilata", ha scritto Tino Della Valle, giornalista e dirigente industriale, nel 1980 autore di I nomi dei romagnoli. "Dove sono finiti Ordigno, Anticlera Risveglio. Ribelle, Utopia? Ormai è più facile vederli sui manifesti funebri che nei registri dei nati allo stato civile". Un tempo, bastava conoscere i nomi dei figli per battezzare le idee politiche dei padri. Libertario, Volgo, Ateo, Negadio. Vendetta, Satana, Adulto, Dinamitarda. Lavoro erano i bimbi e le bimbe degli anarchici. C'era chi con la prole programmava un manifesto: ecco i fratelli Rivo, Luzio e Nario, che forse si sono incontrati con Folla, Unita, Vittoria. Il papà delle ragazze aveva programmato anche Certa, ma questa non è mai arrivata, forse per paura del nome che l'aspettava.
Marxino, Engles (da Engels), Aurora, Oriente. Avanti erano invece figli dei socialisti, con una tripletta di maschi chiamati Sole, Dello e Avvenire. Quando l'anagrafe fascista proibì l'uso di nomi barricaderi, ecco nascere Memore, Fedele, Solidea, per far sapere che le idee dei padri non erano cambiate. Per i nomi cattolici, il fascismo non pose problemi. Continuarono ad essere battezzati Redento, Benigno, Sperindio, Provvidenza.
Qualche incidente solo con il calendario, letto male o troppo in fretta. Purif fu chiamata una bambina nata nel giorno della "Purif. di Maria Vergine", e Piovì un piccolino venuto alla luce nel giorno dedicato a San Pio VI. Poca fantasia nei nomi scelti da genitori fascisti nel ventennio: Addis (senza Abeba), Labaro, Balilla, Adua. Vittorio e Veneto.
Finita la guerra, tutto è tornato (quasi) alla normalità. Certo, i fratelli Benito e Adolfo di Modena, hanno registrato qualche difficoltà, soprattutto quando dovevano presentarsi assieme. Nome pesante, quello del Duce, anche se portato singolarmente. "Sono diventato segretario di sezione del Pci", ha raccontato Benito S. di Reggio Emilia "e nessuno aveva fatto caso al mio nome, fino a quando non si è saputo, durante la nuova inchiesta per l'omicidio di don Pessina, che mio fratello della Rsi era stato ammazzato dai partigiani dopo la guerra. "Benito, ma davvero ti chiami Benito?", mi chiesero in sezione. Io mi presentavo sempre con il cognome".
Con la Repubblica, torna la libertà anche all'anagrafe. E qualcuno ritorna ai nomi che sono un manifesto elettorale. Uliano e Uliana (per ricordare Vladimir Ilic Ulianov detto Lenin), e Iuri o Yuri quando lo Sputnik di Yuri Gagarin sale in orbita. Pravda e Rude Pravo, per i figli di un usciere comunale di Forti. A Vaccolino di Ferrara c'è un Iseppe Nalin perché l'impiegato dell'anagrafe non vuole registrare un nuovo Giuseppe Stalin.
Ultimi fuochi, si diceva. Nulla al confronto di nomi e "serie" che da soli erano romanzi. Il cacciatore che chiamava i figli Breda e Flobert, il farmacista che sceglieva Radio e Ulna. Il chimico che chiama la figlia Formaldeide. Deva, figlia di una pia donna che ascoltava le prediche del parroco su "Adamo ed Eva". In anni senza pillola, c'era chi chiamava Ultimo il settimo figlio, poi ne arrivava un altro e si ricominciava: Daccapo.
A volte i genitori sembrano crudeli. Tre sorelle per una vita sono state chiamate Una, Noce, Moscata. Ma il nome più perfido è stato scritto in dialetto, secondo alcuni nell'Appennino modenese, secondo altri nel Ravennate. Antevleva, vale a dire An te vleva, non ti volevo. Ma almeno c'era un grido, dentro il nome. C'era la rabbia. Poi arrivarono i nomi della tv...
JENNER MELETTI
L'autore di questo articolo, carpigiano,
si chiama così in onore dell'inglese Edward Jenner
(1749-1823), inventore del vaccino contro il vaiolo
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Cara Franci Barbara Federica ... a me piace il mio nome, non lo cambierei...
I miei figli (l'ho già detto, mi pare...) si chiamano Gabriele (nome che, piace anche a te ) e la piccola: Arianna. (come la nostra 16 !)
Quando pensavamo al nome da dare al primo, con la moglie, non riuscivamo a metterci d'accordo... i nomi che piacevano a lei non piacevano a me, e viceversa. Un pomeriggio, mentre ascoltavo un CD di Peter Gabriel , mi son detto: perchè no Gabriele? (in realtà, il nome completo è Gabriele Francesco...)
Ecco alcuni nomi assurdi di persone che ho incontrato:
Crocefissa :ticking
Neviada
Eudamida
Ernani Dansillo
Provino
Baldovino
... e vabbè, lo ammetto, ho uno zio che si chiama Ignazio ...
A volte i detti popolari racchiudono perle di saggezza: sono stato salvato da una virgola!!!!
Nell'atto di nascita risulto Marco , Aurelio, ebbene sì!!! Il mo padrino (credo ora viva a Monterigiori o qualcosa di simile nel Senese, di dove è originario) ebbe 'sta malsana idea, e mio padre, suo grande amico, accettò. Ora, quella piccola virgola mi ha salvato nel senso che in tutti i documenti sono solo Marco, a parte quelli redatti partendo dall'atto di nascita, tipo, tanto per dire, il diploma di laurea! Dottor Marco Aurelio !!! Il mio nome mi piace. Avrei potuto cadere male con la tradizione del nome dei nonni: Giacinto o ...Fortunato!!!
All'estero, appena viene fuori il mio nome è un classico "Tipico Italiano!"
Se mai troverò una folle che voglia mettere su famigliacon me, per una bambina mi piacerebbe Astrid, chi mi conosce sa il perchè...
Per un bambino... ci devo pensare, ma ne ho di tempo!!!
----------------------- Il Joker del database Cuando abandones tu sueño sabras que has muerto
il mio nome mi piace, ma è stato un colpo di testa di mia madre in sala parto. avrei dovuto chiamarmi gabriele, ma siccome mia nonna paterna aveva talmente "scassato" che all'ultimo secondo mia madre ha deciso per daniele. m'è andata bene, dato che mia madre è fan sfegatata di gianni morandi ho corso il pericolo di chiamarmi gianni.
se avessi una figlia vorrei chiamarla dalila. mi piace come pronuncia questo nome tom jones in una sua canzone.
Oltre a Mauro ho un secondo nome che è Giovanni e devo dire che i nomi mi piacciono e che non li cambierei. Se fosse femmina io la chiamerei Jessica o Samantha mentre se fosse maschio mi piacerebbe chiamarlo Lorenzo
Il mio nome è semplicemente uno di quelli che piacevano ai miei... Mi piace perché non è comune e alla fine non suona male.. non è che mi piaccia alla follia, però tutto sommato direi che è OK...
Mia mamma avrebbe fortemente voluto chiamarmi Lucrezia, nome che a me onestamente piace moltissimo.. ma ha trovato resistenza nel parentame, e ha desistito.
Non posso dirvi che nome avrei avuto se fossi stata maschio perché mia mamma, senza conoscere in anticipo il sesso, non ha mai voluto prendere in considerazione nomi maschili in quanto sicura che sarei nata femmina. Lo stesso per mio fratello (ovviamente rovesciando il discorso!!), nonostante le mie nonne insistessero perché pensasse anche a delle "alternative"...
Per i nomi vado un po' a periodo, soprattutto per quelli femminili. Oltre al già citato Lucrezia mi piace molto Ginevra.. poi altri a seguire, più giù in classifica. Ci Sono dei nomi stranieri che apprezzo tantissimo, ma non li metterei a mia figlia, se nascesse in Italia.
Fra quelli maschili: Manuel, Giulio, Lorenzo (ma è troppo inflazionato, quantomeno dalle mie parti), Francesco (idem).
In ogni caso penso che sia importante provare i nomi col cognome che dovranno portare!
Io mi chiamo Francesca per caso. Mio padre voleva chiamarmi Leda, come la mia nonna materna. e mia madre dal letto della maternità con i punti di sutura che tiravano e l'impossibilità di alzarsi e andare lei a registrarmi all'anagrafe, si ribellava. a parte che voleva che mi chiamassi Tessa...
insomma, come hanno litigato furiosamente in viaggio di nozze, hanno litigato anche per il mio nome. mentre il vecchio Gigi usciva per l'ufficio dell'anagrafe a mia madre è uscito un Francesca, così...al volo. e a lui è andato bene. e ora sono qui in veste di Francesca.
Mia Figlia si chiama Beatrice. Avevo tre nomi in lizza..beatrice, teresa e agnese. Beatrice era il mio preferito. L'avevo scelto perchè tutte le Beatrici che ho conosciuto nella vita sono donne serene, sorridenti, fiere, sicure e tranquille. Era un nome speciale..un augurio.
se volete nomi particolari..
Cono?
Lupo?
Saschia?
Albiera?
Tirza?
Ala?
Bona?
Dianora?
a Firenze più si è nobili più si portano nomi stronzi..
----------------------- Francesca.740, the grasshopper
Io mi chiamo Francesco, nome che ha trovato sempre d'accordo i miei genitori e che mi piace molto. Non mi ricordo come mi sarei dovuto chiamare nel caso fossi nato femmina, ma devo dire che è andata bene a mio fratello che è nato maschio e si chiama Leonardo: se fosse nato femmina, si sarebbe chiamato Xamanta (sì, con la X).
Il mio primo figlio si chiama Matteo e se fosse nato femmina (avevamo scelto di non sapere il sesso) sarebbe stato Simona, su entrambi i nomi, c'è stato accordo fin da subito.
La seconda si chiama Simona, direte ovviamente, ma invece così ovvio non è, perché in fase di decisione del nome, mia moglie aveva optato per Sofia: sul nome Sofia ho posto il veto, perché non mi piaceva. Se fosse stato un maschio avremmo avuto qualche difficoltà perché non avevamo trovato niente che soddisfacesse entrambi, ma forse è stato il presentimento che fosse femmina a farci rimanere nel limbo delle decisioni.
In effetti forse un po' preveggenti lo siamo stati: Matteo durante la gravidanza era soprannominato bacherozzo o "bache bache", e la Simona lumachina o "luma luma".
Sui nomi strani:
nell'appennino modenese, da dove veniva un mio bisnonno, c'è/c'era di tutto:
Eneide (donna)
Enea
Melchiorre
Melchiade
Agamennone (si vede che leggevano i poemi epici, eh!?)
..e altri che purtroppo non ricordo...
certo non so se è andata peggio a loro o alle bimbe, sempre di quelle zone, che si chiamano Suèllen in onore di una protagonista di dallas o dinasty...
I miei bisnonni avevano il gusto dell'orrido (come dice mio babbo): mia nonna si chiamava Consiglia, i suoi fratelli (quelli sopravvissuti, gli altri non lo so) Baldassarre, Alfredo (il nome più normale), Edvige e Bartolomeo
Quel gruppo di persone già noto col nome di Rockfm
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