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[ Mar 16, 15:16 ] admin: ciao a tutti, passavo di QUI!!!
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 il potere evocativo delle parole di una canzone rock (34 Replies, Read 4866 times)
stealthisnick
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Life's but a walking shadow
vi è mai successo che tutte le volte che sentite una canzone, vi parta un viaggio mentale nel quale si crea un'immagine o una scena evocata da alcune parole di questa canzone?

a me per esempio succede tutte le volte che ascolto la prima strofa di don't stop believing dei journey
mi immagino questo city boy e questa small town girl che aspettano il midnight train going anywhere
ieri mentre mi preparavo da mangiare ho preso spunto da questa immagine mentale per scrivere un raccontino

come mai ho aperto questo topic? perchè sarebbe ganzo se qualcunaltro prendesse spunto da questo per tradurre in qualche modo i propri viaggi mentali che una canzone rock gli procura in parole o immagini
che sia un breve racconto...o un disegno, per chi sa disegnare...o una fotografia, per chi sa fotografare...o una statuina di pongo, per chi sa modellare il pongo...tutto fa brodo


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civa72 (August 6, 2009, 5:08 pm), D4n13l3 (August 22, 2009, 12:05 pm), Kate (August 6, 2009, 11:16 pm), kroko (January 10, 2010, 5:02 pm)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
stealthisnick
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Life's but a walking shadow
Journey - Don't Stop Believing

Eccomi.
Solo nella sala di aspetto di una stazione ferroviaria di un piccolo villaggio qualsiasi di un paese qualsiasi. Panche di legno e aria affumicata. La biglietteria chiusa ormai da qualche ora.
Sto aspettando il treno di mezzanotte. L'ultimo. Non so dove mi porterà.
Come sia finito qui, io che sono nato e cresciuto nella grande città, cosa stia lasciando alle spalle e che intenzioni abbia sono tutte cose irrilevanti per questa storia.
Questa non è la mia storia. Non è neanche la storia di altre persone. E' la storia di un incontro. L'incontro di due sguardi.
E' una storia d'amore della durata di un battito di ciglia. Ma intensa come se fosse durata una vita e più.
Una storia d'amore tra sconosciuti che aspettano l'ultimo treno in una vecchia stazione ferroviaria in uno sperduto villaggio.
Lei entra quasi di soppiatto. Io, assorto in mille e uno pensieri, non mi accorgo della presenza di qualcun'altro finchè si siede nella fila di panche di fronte alla mia.
La guardo. Il suo sguardo è rivolto alle sporche mattonelle beige del pavimento.
Se la dovessi descrivere non la definirei bellissima. Ma il suo viso imbronciato, incorniciato dai capelli castani mossi, ha qualcosa che tocca le corde del cuore.
Senza dubbio è una ragazza del posto. Potrebbe avere diciotto anni, non molti di più. Chi sia e dove stia andando non lo so e probabilmente non lo saprò mai.
Ed è proprio mentre mi passano queste cose per la testa che lei alza lo sguardo per la prima volta e io vedo i suoi occhi azzurri e limpidi come il cielo di un pomeriggio d'estate.
Ma tristi e pieni di solitudine. Arrossati. Come se avesse appena finito di piangere.
I nostri sguardi si incrociano, finalmente. Vedo un lampo e poi un temporale. Noi due che ci teniamo per mano sotto la pioggia battente. Ci abbracciamo.
E quando, dopo un secondo o un secolo, il nostro abbraccio si scioglie siamo su un altipiano a guardare il mare, sotto un albero dalla chioma rossa corallo con i rami che sembrano braccia che si levano imploranti verso il cielo. Ci baciamo.
E quando, dopo un secolo o un secondo, le nostre labbra si separano stiamo saltando in mezzo alla folla di un concerto in una piazza medievale. Poi la folla ci spinge e cadiamo.
Ma invece che sul cemento della piazza medievale cadiamo sulla soffice neve di fronte ad una baita di alta montagna. Ci guardiamo ed è come se non esistesse null'altro al mondo al di fuori di noi due immersi nella neve. Noi ed una farfalla che ci vola davanti.
La seguiamo con lo sguardo, finchè non si posa sul tabellone delle partenze. Due minuti a mezzanotte.
Non so che immagini abbia visto, ma so per certo che ha provato quello che ho provato io. Glielo ho letto nello sguardo.
Un amore lungo come un battito d'ali di una farfalla.
Lei, una ragazza di un piccolo villaggio con gli occhi pieni di solitudine.
Io, un silenzioso e pensieroso ragazzo di città in fuga da qualcosa o da qualcuno.
Entrambi in attesa che il treno di mezzanotte ci porti in un altro posto. Ovunque esso sia.

http://www.youtube.com/watch?v=barLaHrtvoM


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il potere evocativo della parole di una canzone rock
giulio
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se questo topic si popola di un buon numero di racconti di qualità, come il primo, potrei anche valutare come dargli voce in maniera continuativa


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Voglio farti un discorso sulla famiglia
Quella santa istituzione inventata per educare i selvaggi alle virtù
E adesso ripeti insieme a me: Santa famiglia...
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civa72 (August 6, 2009, 5:24 pm)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
johnny-blade
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C'è una canzone tra tante che sempre mi evoca lo stesso immaginario:
è PERFECT STRANGERS dei Deep Purple (1984).

E' un immaginario più astratto rispetto per esempio a quello che scrivi tu
stealthsnick con "don't stop believing " (che conosco), almeno credo di percepire così..

Quando l'ascolto penso a tante persone apprezzate incontrate nella vita in passato,che non ho più rivisto,oppure al contrario penso a tutte quelle belle persone che esistono ma che non incotrerò mai in vita mia...

soprattutto la prima strofa

Can you remember remember my name
As I flow through your life
A thousand oceans I have flown
And cold spirits of ice
All my life
I am the echo of your past


mi da un forte significato evocativo, e come mi aiuta a ricordare le pesone,il mio "sogno" è quello di fare ascoltare questa canzone a tutte quelle persone che un giorno forse verranno al mio funerale,perchè desidero essere ricordato in una giornata in cui di funereo ci sia molto poco. :-) anche perchè questa canzone con questa musica la trovo molto energica,piena di calore.


Can you remember remember my name
As I flow through your life
A thousand oceans I have flown
And cold spirits of ice
All my life
I am the echo of your past

I am returning the echo of a point in time
Distant faces shine
A thousand warriors I have known
And laughing as the spirits appear
All your life
Shadows of another day

And if you hear me talking on the wind
Youve got to understand
We must remain
Perfect strangers

I know I must remain inside this silent well of sorrow
A strand of silver hanging through the sky
Touching more than you see
The voice of ages in your mind
Is aching with the dead of the night
Precious life (your tears are lost in
Falling rain)

And if you hear me talking on the wind
Youve got to understand
We must remain
Perfect strangers



bel post stealthsnick

ciao

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\m/
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civa72
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Grande Stealthisnick !

Ci sono talmente tante canzoni (musiche) che si traducono in immagini nella mia mente, che non saprei da dove cominciare...

ci devo pensare...





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Quote From : civa72 August 6, 2009, 5:23 pm
Grande Stealthisnick !

Ci sono talmente tante canzoni (musiche) che si traducono in immagini nella mia mente, che non saprei da dove cominciare...

ci devo pensare...






non ci pensare, scegline una e lascia che la mente si metta in viaggio

io nel frattempo ne ho scritta un'altra mentre facevo bollire l'acqua della pasta (questo maledetto fornello elettrico ci mette un monte di tempo a riscaldarsi)

il finale è a sorpresa quindi il consiglio è di cliccare il link alla fine


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stealthisnick
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Life's but a walking shadow
Maledizione. Compito di matematica.
Io e la matematica non andiamo molto d'accordo. E forse non è neanche tutta colpa sua. D'altra parte non è facile andare d'accordo con me.
Ricapitoliamo un attimo la situazione. Sono in classe, seduto al mio banco. Guardo il mio foglio. E' bianco. Mordo la penna nervosamente come se il chiudere i denti attorno a qualcosa mi facilitasse il ragionamento.
Provo a scrivere qualcosa. Butto giù un paio di formule. Faccio un paio di conti con la calcolatrice. Arrivo ad un risultato. Non convince neanche me.
Guardo alla mia sinistra. Riccardo, "il secchione". Capelli corti neri. Occhialini tondi. Immerso nei suoi conti, non alzerebbe la testa neanche se suonasse una sirena che avverte per il bombardamento. E poi la matematica non è il suo forte.
Guardo alla mia destra. Camilla, "la timida". Capelli biondi mossi, occhi chiari. Sembra sempre che abbia la testa fra le nuvole. Sono convinto che i suoi genitori si sono sentiti ripetere tante volte la frase: "è intelligente ma non si applica."
Non che sia svogliata o fannullona. Semplicemente ha altro per la testa. Che cosa è difficile dirlo. Probabilmente il foglio del suo compito è pieno di disegni fatti sovrappensiero piuttosto che formule matematiche.
Alza la testa dal foglio e guarda verso di me. Mi sorride e io le restituisco il sorriso. Scuoto la testa come per dire che non ho speranze contro lo studio di funzione dell'esercizio uno.
Ed è a questo punto che una pessima idea mi passa per la testa. Veloce, ma non abbastanza per ignorarla.
Le chiedo, il più sottovoce possibile, quanto le torna il primo esercizio. E non perchè mi interessi davvero il risultato. Più che altro semplicemente per rivolgerle la parola.
Non faccio neanche in tempo a finire la frase che sento qualcuno dietro di me dire: "Professore!"
Mi giro. E' Daniele, "il rompiscatole". Capelli ritti ingelatinati. Voce stridula ed irritante. Ha la mano alzata. Il professore gli dà la parola. "Professore, Francesco parla durante il compito di matematica."
Merda.
Getto lo sguardo verso il professore. All'improvviso tutti i suoni sembrano ovattati e i colori sbiaditi. Vedo le immagini al rallentatore.
Il braccio destro del professore che si alza fino a trenta centimetri sopra la cattedra. E poi si abbassa come una condanna fino a schiacciare il grosso pulsante rosso sulla cattedra.
Dannazione.
La luce rossa, posta sotto il soffitto all'altezza della cattedra inizia a lampeggiare.
Lo sapevo che sarebbe finita in questo modo anche questa volta.
Tutti guardano verso di me. Chi con scherno, chi con rabbia. Riccardo mi guarda con disprezzo. Mi giro verso Camilla. Sembra dispiaciuta. Allargo le braccia come per dire: "Cosa ci posso fare?"
Il professore scuote la testa.
Inizio già a sentire i passi pesanti che scuotono l'asfalto della strada. Il mio sguardo, a questo punto, è fisso fuori dalla finesra.
Aspetto. Non c'è altro che possa fare.
Quando vedo la proboscide muoversi fuori dalla finestra sono quasi sollevato. L'attesa è finita.
Siamo al primo piano. Il professore non ha neanche bisogno di scendere in strada. Si alza e si dirige verso la finestra. La apre e guarda verso di me. Mi indica.
Rivolgendosi al poliziotto "a cavallo" dell'elefante dice: "Polizia del Karma, arrestate questo ragazzo. Ha parlato durante il compito di matematica."
Mentre mi alzo penso che la prossima volta mi devo almeno ricordare di portarmi dietro le pasticche contro il mal d'elefante.

http://www.youtube.com/watch?v=1uYWYWPc9HU


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civa72 (August 7, 2009, 3:24 pm)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
Kate
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chi conosce un milionario rock'n roll?????
Stealthisnick ti sto venerando ...

adoro quando dai fratellini vengono delle idee così per il sito ...

io non sono ancora pronta per scrivere, sarebbe un racconto violento, crudele ...

appena sarò più serena metterò un brano speciale per me e inizierò a viaggiare...
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stealthisnick
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Life's but a walking shadow
Quote From : Kate August 6, 2009, 11:19 pm


io non sono ancora pronta per scrivere, sarebbe un racconto violento, crudele ...

appena sarò più serena metterò un brano speciale per me e inizierò a viaggiare...


e chi ha detto che non può essere un racconto violento e crudele?
anzi magari mettere violenza su carta (o su forum) serve a scaricarti e a ritrovare un po' di serenità


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civa72 (August 9, 2009, 4:37 pm)

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stealthisnick
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Life's but a walking shadow
non ha avuto molto successo quest'idea
eppure a me sembrava buona


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May the rock be with you.
tieni conto del periodo... molti famigli sono ancora in ferie. vedrai che quando il forum si ripopolerà questo topic avrà il successo che merita. personalmente, il viaggio che certi canzoni mi fanno partire non è un viaggio ma una molto infantile. cioè mi immagino sul palco a suonare quella canzone.

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Quote From : stealthisnick August 22, 2009, 10:14 am
non ha avuto molto successo quest'idea
eppure a me sembrava buona
Don't worry Stealthisnick, ha ragione Daniele, molti sono ancora in ferie.
Appena ho un pò di tempo, posto qualcosa anch'io...

L'idea non è buona è ottima!!!

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Peace, Love and Rock'n'roll
UP !



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Cuando abandones tu sueño sabras que has muerto
comincio con quacosa di leggero: 2003, San Giuliano MIlanese, esco dal Carrefour alle 22, distrutto dopo 13 ore di lavoro. Metto in moto la mia vespa 50, attacco il walkman Wasted Years...mi sento di merda, ma i Maiden mi convincono... sto perdendo tempo a considerarmi una nullità... la strada è libera, la notte è mia amica, il motore è solo un cinquanta, ma sembra rispondere ai miei nervi... ogni volta che riascolto quella canzone ho la sensazione fisica di movimento, eccitazione e controllo della mia vita!!!

Edited by Iljokerdeldatabase : November 16, 2009, 10:20 pm

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Il Joker del database
Cuando abandones tu sueño sabras que has muerto
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Franci:-)
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ti sembra di sfiorare l'impossibile e forse è vero
io adoro una canzone che mi mette una bella energia addosso
e un senso di libertà incredibile, fino al punto di averla eletta come mio inno personale....
è di Anouk e s'intitola NOBODY'S WIFE
non so se è propriamente rock, ma a me mi garba parecchio....


I'm sorry for the times that I made you scream
for the times that I killed your dreams
for the times that I made your whole world rumble

for the times that I made you cry
for the times that I told you lies
for the times that I watched and let you stumble

It's too bad, but that's me
what goes around comes around, you'll see
that I can carry the burden of pain
'cause it ain't the first time that a man goes insane
and when I spread my wings to embrace him for life
I'm suckin' out his love, 'cause I, I'll never be nobody's wife

I'm sorry for the times that I didn't come home
left you lyin' in that bed alone
was flyin' high in the sky when you needed my shoulder

you're like a stone hangin' round my neck, see
cut it loose before it breaks my back, see
I've gotta say what I feel before I grow older

I'm sorry but I ain't gonna change my ways
you know I've tried but I'm still the same
I've got to do it my own way

It's too bad, but hey, that's me
what goes around comes around, you'll see
that I can carry the burden of pain
'cause it ain't the first time that a man goes insane
and when I spread my wings to embrace him for life
I'm suckin' out his love, I, I'll never be nobody's wife

It's too bad, but hey, that's me
what goes around comes around, you'll see
that I can carry the burden of pain
'cause it ain't the first time that a man goes insane
and when I spread my wings to embrace him for life
I'm suckin' out his love, I, I'll never be nobody's wife....



...poi un giorno ho incontrato la persona giusta, e certe idee in me hanno iniziato a vacillare
però posso dire che fino a ora questa canzone è stata il mio vessillo....


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civa72
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Peace, Love and Rock'n'roll
Ci sono innumerevoli canzoni e musiche che evocano immagini, sensazioni, stati d'animo, a volte sono frammenti del passato che tornano nella mente, altre volte sono storie, come favole, che le note e i testi costruiscono insieme alla nostra immaginazione...

La prima che mi viene in mente è The Cinema Show (Genesis, da Selling England... 1973).

Questo, per me, è un pezzo magico, nel vero senso della parola...
Si parla di un Romeo e una Giulietta, ma Shakespeare non c'entra molto.
Ogni volta che ascolto questo pezzo, già dalle prime note dell'intro, mi sembra di trasferirmi in un altro mondo...
E mi pare di vedere, la nostra Giulietta che sparecchia la tavola e poi si fa bella per il suo Romeo, mentre lui, con la sua cravatta a fiori e una scatola di cioccolatini, la porterà al cinema, ed è sicuro che stasera riuscirà a conquistarla.
Nel ritornello, appare il vecchio Tiresia che, soltanto lui, sà cosa significhi essere uomo ed essere donna. Per lui non c'è mistero, perchè quando è stato uomo, era come un mare infuriato, quando diventò una donna, si donò come la terra...



Home from work our Juliet Clears her morning meal. She dabs her skin with pretty smells Concealing to appeal. I will make my bed, She said, but turned to go. Can she be late for her cinema show? Romeo locks his basement flat, And scurries up the stair. With head held high and floral tie, A weekend millionaire. I will make my bed With her tonight, he cries. Can he fail armed with his chocolate surprise? Take a little trip back with father Tiresias, Listen to the old one speak of all he has lived through. I have crossed between the poles, for me there's no mystery. Once a man, like the sea I raged, Once a woman, like the earth I gave. There is in fact more earth than sea.





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Life's but a walking shadow
Lei è bella, lo so
è passato del tempo e io
ce l’ho nel sangue ancor
e vorrei e vorrei
ritornare laggiù da lei,
ma so che non andrò
questi son sentimenti di contrabbando
meglio star qui seduto
guardare il cielo davanti a me

Edited by stealthisnick : November 20, 2009, 4:54 am

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Franci:-)
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ti sembra di sfiorare l'impossibile e forse è vero
In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

questa è poesia pura
fra le canzoni, forse è quella che più "vedo" e che sento....
Il suonatore Jones
De André

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Ank667
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Chi beve un bicchiere....chi uno ogni tanto, chi tutte le sere!
In un tempo passato ascoltavo, come molti di voi, una radio la cui musica allettava le mie orecchie. Un dj di questa radio, dal profilo pronunciato, decise un giorno di proporre una formula per poter fare richieste radiofoniche: fare una specie di racconto breve ispirato dalla canzoine stessa.
Io feci questo racconto che vi propongo. Più o meno è cio che propone il buon Steal. So che sembra un riciclo, però si parla di sensazioni, quindi non è riciclare ma riproporre. Perchè quelle sensazioni le sento ancora ora. Ora he qeulla radio è solo un amaro ricordo, che il tempo a modificato la mia vita e quella di molti altri. Ma le sensazioni che una canzone, un quadro, un racconto ti danno....bhe quelle non ve le porterà via mai nessuno. Neanche il tempo.
Saluti dal bar.


Un secco tonfo, ecco quello che mi svegliò. Dov’ero? Per quanto avevo dormito? Non ero del tutto lucido, un alone nero mi congelava la testa. Provo a rialzarmi….no non è deciasamente una bella idea ma dovevo riuscire a capire quello che mi era successo. Tocco a fianco a me; una donna. C’era una donna completamente nuda affianco a me. Chi era?? Stavo vivendo un sogno erotico che mi aveva attanagliato la gola fin dall’adolescenza: risvegliarsi al mattino affianco ad una sconosciuta completamente nuda; ma ora non mi sembrava più quella gran cosa che mi immaginavo. In qualche modo mi rialzo; cerco di farmi spazio tra le bottiglie vuote. Sto sognando o è la fredda realtà? Questo è il primo quesito a cui rispondere…. Mi accendo una sbarretta, dal pacchetto quasi vuoto capisco che ieri ci ho dato dentro. Siamo in una specie di mansarda. Lei era bella, ora parecchi eccessi hanno rovinato un po’ quella bellezza che un tempo doveva essere abbagliante. le sue gambe sono riuscite a fuggire il tempo, sono lunghe affusolate e fresche. Ecco cosa mi ha fatto perdere la testa. Bhe ora sono qui e per ora ci rimarrò. Certo la confusione non mi abbandona. Vado in cucina, trovo una birra faccio una lunga sorsata, il gusto della sera prima riaffiora e per poco non rigetto sul tappetino della cucina. Bhe trattengo e faccio un’atra sorsata. Mi rivesto lentamente guardando quel corpo sconosciuto e intrigante che si muove nel letto. Mi viene voglia di rimettermi al suo fianco ma devo capire che mi è successo. Prendo il portafoglio; ci do un occhio. Mi salta all’occhio un bigliettino. Società dell’Etichetta Nera(Black Label Society). Ecco che mi era successo, tutto riprende forma. Sono stato al club e mi sono iscritto a quella folle cricca di beoti rockettari. Ora sonno ubriaco e stonato(Stoned and Drunk) ma non mi importa. Tutto è chiaro. Tutto torna. Mi rispoglio mi infilo nel letto. Lei si gira mi saluta e mi chiede come va. Accarezzo le sue gambe. Le dico che va tutto bene. Un altro sorso , uno anche lei. Poi iniziamo quello che abbiamo lasciato la sera prima.


Black Label Society - Stoned and drunk


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Saluti dal bar!!!!

http://www.nowhereshow.com
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stealthisnick (November 28, 2009, 11:06 am)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
Leodegrance
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Una notte come tante. Un lavoro da consegnare. Aria fredda e umida che entra dalla finestra aperta, e si mischia all'odore acre della caraffa di caffe' americano seduta sulla piastra ad aspettare il suo momento di gloria.

La notte e' strana vista dalla finestra. La citta' sembra avvolta in una spettrale patina di nebbia, e io la osservo da quassu' come un silenzioso guardiano, mentre dalla mia vecchia e gracchiante radio si diffondono note di un rock di altri tempi, quando anche pochi accordi potevano diventare indimenticabili. Quando i testi erano importanti quanto le note. Ora e' il momento di quel visionario chiamato Hendrix. "Hey Joe" mi riporta alla scrivania con ritmo e convinzione. Il lavoro deve essere finito in tempo.

Notte. Un momento in cui ogni pensiero sembra volerti avvolgerti e diventare un ossessione. Un momento tanto silenzioso quanto incasinato, e nella mia testa c'e' solo un gran casino. Idee che si mischiano a pensieri. Vita e lavoro che si intrecciano. Forse e' il momento giusto per una tazza di caffe'. Mi restituira' lucidita' e dara' a tutto il giusto spessore.

Caffe' nero bollente in una tazza blu. Zucchero bianco. Colori evocativi. Un'associazione di idee e mi ritrovo nuovamente alla finestra, a sorseggiare un caffe' mediocre assorto in pensieri ben lontani da quella scrivania che mi aspetta, mentre questa notte continua a scorrere davanti ai miei occhi. Pink Floyd. Shine on you Crazy Diamonds. Mi perdo nei pensieri. Passano i minuti, cambia la canzone, ma non sto piu' ascoltando e quasi senza rendermene conto mi trovo a bere da una tazza vuota. Inspiegabilmente la fine del caffe' mi sveglia piu' della caffeina che ho in corpo, e trovo la forza a tornare al lavoro, cercando di ignorare ogni distrazione ma imponendomi di non spegnere la radio. E' la voce di questa notte. E' la mia unica compagna e amica, questa notte.

Ma la notte sembra essere entrata anche dentro di me, con la sua nebbia, e ora le idee sono sparite lasciando spazio solo ai pensieri. Dannata notte senza fine. Forse dovrei dormire, ma non ne ho voglia. Ho ancora un forte sapore di caffe' in bocca, e so gia' che se andassi a letto i pensieri prenderebbero il sopravvento.

Guardo ancora dalla finestra. Steppenwolf. Born to be wild. La radio mi consiglia come passare il resto della notte. La spengo ed esco.

La trovo ad aspettarmi, con l'aria di chi sapeva che sarei andato da lei, stanotte. La osservo per qualche minuto, prima di montare in sella e accendere il motore. Mentre infilo il casco, il rombo sommesso del bicilindrico sotto di me mi sgombra la mente. Poi parto.

Vento freddo mi colpisce il viso. Respiro nebbia. Dimentico tutto, vita e lavoro. Ma ricordo la musica, quella musica che mi accompagnava prima di uscire, quella che mi ha sempre accompagnato, quella che mi ha ricordato dolori sopiti e gioie indimenticabili.

E viaggio. Esco dalla citta' mi lascio alle spalle tutto. Il vento diventa gelido e la nebbia sempre piu' fitta. Viaggio per ore, in uno scenario immobile e surreale, verso una destinazione che nemmeno io conosco. Ma arrivo.

Accosto. Tolgo il casco, e guardo il sole sorgere seduto sulla mia moto spenta. Ascolto il rumore del silenzio. Lascio che il sole sciolga il freddo dal mio viso.

Poi riparto, per tornare alla realta'. Viaggio con calma, mentre il mondo sembra risvegliarsi pian piano. Rientro in casa. ritrovo la scrivania, l'invitante brocca di caffe' e la mia fedele radio. La riaccendo... Crosby, Stills, Nash & Young. Teach Your Children.

Si ricomincia.
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stealthisnick (November 28, 2009, 11:06 am)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
michy
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Guido piano, non ho fretta. Sono tre anni che ogni mattina percorro la medesima strada, solo un paio di chilometri che separano la mia casa dal lavoro. Ogni mattina, ogni giorno dell'anno, salvo il sabato e la domenica ed altri 25 giorni a caso durante i rimanenti 365 giorni.
Oggi è il primo giorno vero di di autunno. La luce del mattino è flebile, come il lumicino di una candela che si sta per spegnere. Le luci di posizioni delle auto davanti sono delle ferite sanguinanti che scioccano i miei sensi ricettivi ed i miei neuroni. Rallento, accodandomi alle altre auto. La nebbia è un velo impalpabile che filtra la realtà esaltando il contorno degli edifici e dei filari di alberi che costeggiano la strada. Osservo con maggiore attenzione: gli alberi sembrano più alti, imponenti, i rami più fitti si allungano sulla carreggiata creando una sorta di galleria, un tetto che si confonde nell'umidità mattutina. Sarà un'illusione ottica, ma mentre sono in ferma al semaforo, i contorni delle auto davanti e dietro di me paiono tremolare e sbiadire nelle foschia mentre quelli degli alberi diventano definiti, assumendo un tratto deciso. Ora sono persa in mezzo ad un mare di nebbia, bloccata in un bosco. Apro la portiera e scendo dall'auto. L'odore della terra mi penetra nelle narici, scende giù nella gola sino ai polmoni. E' penetrante ma allo stesso tempo fragrante come un croissant appena sfornato. Respiro profondamente per riempirmi del profumo della terra. Sono l'unico essere umano nel raggio di miglia. Mi chino e con la mano raccolgo un pugno di terra. E' scura e bagnata, alcuni granelli si fermano nelle pieghe del palmo. Ne raccolgo un'altra manciata e la spalmo sulle guance. Ora mi sembra che i rami delgli alberi siano a pochi centimentri dal mio viso, si tendano come degli archi verso il mio corpo, desiderosi di avermi tra le loro antiche cortecce. Penso all'odore dolce della resina ed al profumo dei germogli in primavera. Mi sdraio, ogni centimetro del mio corpo è in comunione con la terra. Sono fatta di terra, di humus. Sento i lombrichi vibrare, insetti non più grandi della capocchia di uno spillo nutrirsi della terra, di me. Sono la madreterra. Chiudo gli occhi. l'autunno non durerà per sempre.

The noose A perfect circle.

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civa72 (November 20, 2009, 10:07 pm), stealthisnick (November 28, 2009, 11:06 am)

il potere evocativo della parole di una canzone ro
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ti sembra di sfiorare l'impossibile e forse è vero
...ragazzi ho i brividi, mi sono appena gustata i vostri racconti e sono uno più bello dell'altro...
io sono troppo pigra e timida, ma appena me la sento nelle vene, vi racconterò una storia!

bravi, bravissimi!!!!! sarà contento il mio amico Steal...

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Quote From : Franci:-) November 21, 2009, 11:10 am
...ragazzi ho i brividi,


in effetti gli ultimi erano piuttosto... nebbiosi...   
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Peace, Love and Rock'n'roll

Il Silenzio,
un foglio bianco,
la stanza, come una tazza vuota.
La fine peggiore è morire di noia...
Dammi un suono!
dammene un altro, e un'altro ancora
riempi lo spazio, di note, accordi
cantami la tua canzone,
scaldami di ritmo, di armonia
accendi tutte le tue corde
fino a bruciare
questo tempo bugiardo e maledetto...

http://212.52.82.21/app/play?id=e277e16e2276ce858dfb1f9ad4a81880


(The Sound Of Silence - Simon & Garfunkel)



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stealthisnick (November 28, 2009, 11:06 am)

il potere evocativo della parole di una canzone ro
Franci:-)
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ti sembra di sfiorare l'impossibile e forse è vero
la disperazione entra dentro al mio cuore come un pugnale di fuoco
lo sento penetrare sempre più in profondità e cado in ginocchio ferita a morte
rimango senza fiato e l'unica percezione che ho
è quella del calore delle mie lacrime, che scendono giù senza che io riesca a fermarle

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SAVE ME -The Queen



It started off so well
They said we made a perfect pair
I clothed myself in your glory and your love
How I loved you,
How I cried...
The years of care and loyalty
Were nothing but a shame it seems
The years believe we lived a lie
I love you 'til I die
Save, save, save me
I can't face this life alone
Save, save, save you...
I'm naked and I'm far from home

The slate will soon be clean
I'll erase the memories
To start again with somebody new
Was it all wasted,
All that love?
I hang my head and I advertise
A soul for sale or rent
I have no heart I'm cold inside
I have no real intent
Save, save, save me
I can't face this life alone
Save, save, ooooohhhhh...
I'm naked and I'm far from home

Each night I cry I still believe the lie
I'll love you, 'till I die

Save, save, ohhhhhh, save me
Don't let me face my life alone
Save, save, ooh...
I'm naked and I'm far from home


Edited by Franci:-) : November 24, 2009, 5:23 am

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stealthisnick (November 28, 2009, 11:06 am)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
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Life's but a walking shadow
Questa incredibile storia che sto per raccontare avvenne in un grigio e triste pomeriggio autunnale. Il tempo rifletteva esattamente il mio stato d'animo.
Per cercare di schiarirmi le idee mi decisi a fare una passeggiata nella campagna circostante il luogo dove abitavo allora.
Quale luogo non ha molta importanza adesso. La cosa importante è che in questo luogo esistevano le ferrovie. Ed i treni di conseguenza.
Ma soprattutto le ferrovie sono importanti, perchè tutto successe quando mi trovai ad attraversare dei binari che correvano in mezzo a quella campagna per cui stavo camminando.
Quando guardai per assicurarmi di non essere messo sotto da un treno in corsa, vidi in lontananza una figura vestita di bianco che correva nella mia direzione.
Sembrava portare un velo in testa e qualcosa in mano. La mia miopia mi impediva di vedere cosa da quella distanza.
Mi fermai incuriosio. Iniziavo a distinguere la figura. Era una ragazza, vestita da sposa. Si voltava spesso indietro, come se pensasse di essere inseguita e sembrò non accorgersi di me finchè non fu a pochi metri.
Quando mi vide si fermò. In mano aveva dei fiori di un colore blu tenue. Era truccata in modo strano. In un lampo mi resi conto che era vestita da Sposa Cadavere.
Le chiesi dove stesse correndo. Mi rispose in inglese con un accento che non saprei definire, ma che mi piacque subito. Le sue parole furono:
"I've been hiding, police on my back
There was a shooting, police on my back
And the victim, well, he wont come back"
Poi si avvicinò e si gettò tra le mie braccia. Mi chiese aiuto.
Non mi misi a pensare neanche un secondo se fosse una buona idea aiutare una sconosciuta che stava fuggendo dalla polizia.
La portai a casa mia e le preparai un tè caldo. E fu davanti a quel tè che mi raccontò la sua storia.
Iniziò dicendomi che aveva finito la vittima in un colpo solo. Questo iniziò a mettermi un po' di ansia addosso.
Mi disse di come quella mattina si stesse nascondendo in un capannone isolato in mezzo alla campagna. Era scappata, correndo via, perchè aveva la sensazione che la stessero per trovare.
Si era nascosta in quel capannone per una notte ed un giorno interi. Ci era finita fuggendo rocambolescamente con una bicicletta dalla polizia che la inseguiva a piedi.
Poi una delle gomme della bicicletta si era bucata ma era troppo stanca per proseguire a piedi. Per questo si era fermata nel capannone.
Io non sapevo cosa dire. Forse avevo paura di chiederle cosa fosse successo prima. Rimase in silenzio per qualche minuto. Ed io non dissi nulla. Ma alla fine glielo chiesi.
La risposta fu molto diversa da come me l'ero immaginata fino ad allora.
Stava passeggiando, quando si imbattè nelle riprese di uno spot pubblicitario. Quello era lo shooting di cui parlava.
La vittima del suo crimine era il protagonista dello spot. E la polizia che l'aveva inseguita era la sicurezza che sorvegliava il set.
Quello che tornerà più su quel set e che aveva finito in un colpo solo era il barattolo di Crema di Novi su cui erano centrate le riprese.
Il motivo per cui fosse vestita da Sposa Cadavere continua ad essermi tuttora sconosciuto.

http://www.youtube.com/watch?v=MzZ1N9IuzJM


Edited by stealthisnick : November 28, 2009, 9:38 am

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civa72 (November 28, 2009, 9:57 am)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
cezky
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Premetto che praticamente qualsiasi canzone mi evoca immagini di vario tipo... e quele di cui seguo il testo e raccontano una storia in particolare. Mi piace l'idea delle foto, ma è un gioco per cui dovrei avere più tempo, e in questo momento non ne ho. Anche l'idea di disegnare è bella.. me lo facevano fare quando ero piccola, alle elementari.. ma lì dovrei avere addirittura il tempo di ricordarmi come si teneva in mano una matita, e quindi sarebbe peggio...

E allora andrò di racconto..
Ho scelto una canzone di due artisti che adoro..

L'incipit di questa canzone è stata la citazione della prima pagina di tutti i miei diari di interrail, dal primo fatto dopo la maturità, e ogni volta che la sento mi si sovrappone, al senso della storia raccontata, il ricordo di tutte le stazioni che ho attraversato e di tutti i bei momenti di quei viaggi...

Anche se per questo racconto ho preferito restare più attaccata al testo...


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cezky
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Quando ho iniziato ero giovane, ribelle, e la mia valigia era piena di
sogni. Sono uscito di casa, con la chitarra in mano e ho sbattuto la
porta alla mie spalle. Volevo lasciare tutto quanto dietro di me. I
miei genitori, il loro perbenismo ostentato, il loro non capire, il
loro guardarmi come se fossi una causa persa e basta. Trovati un
lavoro, sposati, e solo dopo fai l’amore.. fatti una famiglia e cresci
i figli tutti uguali di questa società.

Ma io ero un’anomalia. Avevo le mie storie, la mia poesia, la mie
parole… e non avevo bisogno di niente altro. Ho vagato come un
randagio, accoccolandomi sotto qualsiasi cosa potesse offrirmi riparo
nelle notti di pioggia. Ho avuto porte sbattute in faccia, ho sentito
la gente ridermi dietro, ho avuto addosso lo stesso sguardo che
ricevevo dai miei genitori. E sono andato avanti per la mia strada.

Ho avuto persone che sono state a sentirmi e che hanno applaudito le note della mia chitarra…



E adesso sono qui. In questa stazione ferroviaria, seduto col mio
biglietto in mano per la prossima tappa. Programmata, come tutte le
altre. E ogni giorno mi ritrovo a fumare sigarette per ammazzare il
tempo e sfogliare inutili riviste piene di banalità, in un susseguirsi
di paesaggi sempre uguali, e di estranei sempre uguali a cui recitare
la mia parte in questa commedia un giorno dopo l’altro...



Adesso è diverso, tutto questo è vuoto e privo di senso, e sono solo stanco...

Vorrei che il biglietto che ho in mano recasse una scritta diversa.

Vorrei solo che mi portasse diretto a casa. A Casa, dove la mia musica
suona per davvero... dove la mie parole acquistano senso e dove i miei
pensieri possono andare liberi per esplorare nuovi orizzonti... a Casa,
dove il mio Amore mi sta aspettando, sdraiata in silenzio in una
serenità senza fine...





http://www.youtube.com/watch?v=oADsEDhP-lQ





Edited by cezky : November 28, 2009, 10:54 am
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civa72 (November 29, 2009, 8:42 am), stealthisnick (November 28, 2009, 11:06 am)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
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Sento di avere una milza nel cervello
la mia vita è un po' più facile
ma è finta
non è bello
come quando ero bambino
come quando ero sereno

sono sano cosi?
è così ch'esser sani?
sono sano cosi?
è così ch'esser sani?
sono così

spiego ai miei sogni
il concetto di onestà
loro che si son trasformati
in una professione adatta
voglio la verità che ricordavo
perchè questa è troppo brutta

sono sano cosi?
è così ch'esser sani?
sono sano cosi?
è così ch'esser sani?
sono così

e il sole sale sopra il continente del male
sopra il quale sto crescendo, migliorando
e dove fingo
di non essermene accorto
che non sto vivendo
sono morto

sono sano cosi?
è così ch'esser sani?
sono sano cosi?
è così ch'esser sani?
sono così

voglio la verità che ricordavo...

video....


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Tu puoi portare me fuori da rockFM ma non puoi portare rockFM fuori da me.
Stefano Cerati
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civa72 (November 29, 2009, 8:46 am)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
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Ho deciso, questo è il mio topic preferito! Bravi tutti Board Image

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...
Gridano forte il tuo nome nella strada di notte
La tua toga universitaria è a pezzi ai loro piedi
E nella fredda solitudine che precede l\'alba
Senti i loro motori rombare
Ma quando ti affacci sulla veranda si sono già dileguati
Nel vento, perciò Mary salta dentro
E\' una città piena di perdenti
E io me ne sto andando per vincere

Questo sopra è un frammento dal testo di Thunder Road: mi è entrato nella testa nel 1975 e non ne è più uscito.

Quel testo (tradotto in radio da Carlo Massarini) mi fa sognare oggi come allora anche se non nego che l\'adolescenza di quegli anni mi portava sicuramente verso ben altro immaginario.

1975, sul finire di un caldissimo agosto, ascoltavo Popoff in fm su quella che oggi è Radiodue e Carlo Massarini conduceva quella bellissima trasmissione con un suo azzeccatissimo metodo: ne leggeva il testo tradotto e sul finire della lettura faceva partire il pezzo in sottofondo, sulle ultime parole della traduzione toglieva il microfono e la parola passava al brano sul piatto nel momento preciso in cui attaccava la voce del cantante.

La magia era data dall\'ascoltare la canzone mentre ripercorrevi mentalmente il testo appena letto dal conduttore; quella sera con Bruce Springsteen in Thunder Road, inspegabilmente, quella magia si è fissata nella mia mente in maniera indelebile...

http://www.youtube.com/watch?v=vsJsjaYm03E

La porta a rete sbatte
Il vestito di Mary svolazza
Come una visione lei danza sotto la veranda
Mentre la radio suona
Roy Orbison canta per quelli che si sentono soli
Io sono tra quelli e tutto ciò che voglio sei tu
Non rimandarmi a casa
Non posso proprio rivedermici da solo
Non tornare dentro di corsa
Tesoro, lo sai perchè sono qui
Ed è per questo che sei spaventata e pensi
Che forse non abbiamo più l\'età per certe cose
Dammi un pò di fiducia, c\'è magia in questa notte
Non sei una bellezza, ma a me vai bene così
Oh e per me va tutto bene così

Puoi nasconderti sotto le coperte
A rimuginare i tuoi dolori
Mettere una croce sui tuoi vecchi amori
Disperdere rose nella pioggia
Sprecare la tua estate pregando inutilmente
Che da queste strade si levi un redentore Bene , io non sono un eroe
Questo lo sanno tutti
E l\'unica redenzione che ti posso offrire, ragazza
Sta sotto questo sporco cofano (della macchina)
Con una possibilità di renderlo in qualche modo migliore
Ehi, cos\'altro ci rimane da fare
Se non tirare giù il finestrino
E lasciare che il vento spinga
Indietro i tuoi capelli
La notte è tutta per noi
Questa strada a due corsie ci porterà ovunque vogliamo
Abbiamo un\'ultima possibilità per avverare i nostri sogni
Per scambiare con delle buone ruote le nostre ali Salta su
Il Paradiso ci aspetta lungo il percorso
Dai, prendi la mia mano
Stanotte cercheremo di raggiungere la terra promessa
Thunder Road, Thunder Road
Thunder Road Là fuori in attesa come un killer sotto il sole
Ehi, lo so che è tardi ma possiamo farcela se corriamo
Thunder Road, siediti bene e tieniti forte
Thunder Road

Bene, ho preso questa chitarra
E ho imparato a farla parlare
La mia macchina è là dietro
Se sei pronta ad iniziare questo lungo viaggio
Dalla tua veranda al mio sedile anteriore
La portiera è aperta ma la corsa non è gratis
E so che ti senti malinconica
Per le parole che non ti ho detto
Ma stanotte saremo liberi
Tutte le promesse saranno rotte
C\'erano spettri negli occhi di tutti i ragazzi che hai lasciato
Adesso tormentano questo polveroso lungomare
Nelle carcasse bruciate di vecchie Chevrolet

Gridano forte il tuo nome nella strada di notte
La tua toga universitaria è a pezzi ai loro piedi
E nella fredda solitudine che precede l\'alba
Senti i loro motori rombare
Ma quando ti affacci sulla veranda si sono già dileguati
Nel vento, perciò Mary salta dentro
E\' una città piena di perdenti
E io me ne sto andando per vincere

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civa72 (November 30, 2009, 2:44 pm)

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Cuando abandones tu sueño sabras que has muerto
Quote From : 104.5 November 29, 2009, 10:24 pm
Gridano forte il tuo nome nella strada di notte
La tua toga universitaria è a pezzi ai loro piedi
E nella fredda solitudine che precede l\'alba
Senti i loro motori rombare
Ma quando ti affacci sulla veranda si sono già dileguati
Nel vento, perciò Mary salta dentro
E\' una città piena di perdenti
E io me ne sto andando per vincere

Questo sopra è un frammento dal testo di Thunder Road: mi è entrato nella testa nel 1975 e non ne è più uscito.

Quel testo (tradotto in radio da Carlo Massarini) mi fa sognare oggi come allora anche se non nego che l\'adolescenza di quegli anni mi portava sicuramente verso ben altro immaginario.

1975, sul finire di un caldissimo agosto, ascoltavo Popoff in fm su quella che oggi è Radiodue e Carlo Massarini conduceva quella bellissima trasmissione con un suo azzeccatissimo metodo: ne leggeva il testo tradotto e sul finire della lettura faceva partire il pezzo in sottofondo, sulle ultime parole della traduzione toglieva il microfono e la parola passava al brano sul piatto nel momento preciso in cui attaccava la voce del cantante.

La magia era data dall\'ascoltare la canzone mentre ripercorrevi mentalmente il testo appena letto dal conduttore; quella sera con Bruce Springsteen in Thunder Road, inspegabilmente, quella magia si è fissata nella mia mente in maniera indelebile...

http://www.youtube.com/watch?v=vsJsjaYm03E

La porta a rete sbatte
Il vestito di Mary svolazza
Come una visione lei danza sotto la veranda
Mentre la radio suona
Roy Orbison canta per quelli che si sentono soli
Io sono tra quelli e tutto ciò che voglio sei tu
Non rimandarmi a casa
Non posso proprio rivedermici da solo
Non tornare dentro di corsa
Tesoro, lo sai perchè sono qui
Ed è per questo che sei spaventata e pensi
Che forse non abbiamo più l\'età per certe cose
Dammi un pò di fiducia, c\'è magia in questa notte
Non sei una bellezza, ma a me vai bene così
Oh e per me va tutto bene così

Puoi nasconderti sotto le coperte
A rimuginare i tuoi dolori
Mettere una croce sui tuoi vecchi amori
Disperdere rose nella pioggia
Sprecare la tua estate pregando inutilmente
Che da queste strade si levi un redentore Bene , io non sono un eroe
Questo lo sanno tutti
E l\'unica redenzione che ti posso offrire, ragazza
Sta sotto questo sporco cofano (della macchina)
Con una possibilità di renderlo in qualche modo migliore
Ehi, cos\'altro ci rimane da fare
Se non tirare giù il finestrino
E lasciare che il vento spinga
Indietro i tuoi capelli
La notte è tutta per noi
Questa strada a due corsie ci porterà ovunque vogliamo
Abbiamo un\'ultima possibilità per avverare i nostri sogni
Per scambiare con delle buone ruote le nostre ali Salta su
Il Paradiso ci aspetta lungo il percorso
Dai, prendi la mia mano
Stanotte cercheremo di raggiungere la terra promessa
Thunder Road, Thunder Road
Thunder Road Là fuori in attesa come un killer sotto il sole
Ehi, lo so che è tardi ma possiamo farcela se corriamo
Thunder Road, siediti bene e tieniti forte
Thunder Road

Bene, ho preso questa chitarra
E ho imparato a farla parlare
La mia macchina è là dietro
Se sei pronta ad iniziare questo lungo viaggio
Dalla tua veranda al mio sedile anteriore
La portiera è aperta ma la corsa non è gratis
E so che ti senti malinconica
Per le parole che non ti ho detto
Ma stanotte saremo liberi
Tutte le promesse saranno rotte
C\'erano spettri negli occhi di tutti i ragazzi che hai lasciato
Adesso tormentano questo polveroso lungomare
Nelle carcasse bruciate di vecchie Chevrolet

Gridano forte il tuo nome nella strada di notte
La tua toga universitaria è a pezzi ai loro piedi
E nella fredda solitudine che precede l\'alba
Senti i loro motori rombare
Ma quando ti affacci sulla veranda si sono già dileguati
Nel vento, perciò Mary salta dentro
E\' una città piena di perdenti
E io me ne sto andando per vincere


Grazie 104.5.... mi è venuta voglia di uscire e sentirla stanotte, correndo sull'autostrada, immaginando ancora una volta che la mia Mary si stringa forte a me...

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Quote From : civa72 November 29, 2009, 8:46 am
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anche a me piace molto. Up (ne sto pensando un'altra)

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Il ragazzo attraversò di corsa il piazzale, il dorso chinato in avanti, la testa incassata tra le spalle, le braccia tese come per afferrare un\'invisibile maniglia. D\'un tratto deviò la traettoria e scomparve, inghiottito dall\'ombra di un abete.
Si rincattucciò tra nell\'incavo duro delle radici e prese un profondo respiro. Sentiva il cuore battergli all\'impazzata nel petto e gli occhi lacrimare per lo sforzo. Si passò una mano tra i capelli, alcuni fiocchi di neve si erano impigliati tra i capelli. Li scrollò via, nervosamente. aveva iniziato a nevicare al crepuscolo, un\'ora prima che lui si mettesse in viaggio, e nel giro di poco tempo il suolo era coperto da uno strato biancastro che scricchiolava al suo passaggio. Odiava la neve, odiava il rumore che produceva sotto le sue suole, odiava quei piccoli cristalli di polistirolo, leggeri come piume, che a gennaio e febbraio riempivano l\'aria rendendo difficoltosa la visibilità. Sua madre aveva lavorato per molti anni nella Grande Ditta che li produceva. Era un\'addetta agli stampi e spesso, quando lui era piccolo, portava a casa dei sacchetti enormi per foderare i materassi ed i cuscini.
Non riusciava a capire cosa la gente ci trovasse nella neve. Alcuni impazzivano dalla gioia nel vederla, alcuni addirittura convocavano l\'intera famiglia -madri padri e figli -e la sera si sedevano attorno alle finte stufe di maiolica e si raccontavano a turno le leggende del passato.
Quando era piccolo suo nonno gliene aveva narrate a bizzeffe . Sosteneva che quando era un ragazzino, quasi ottanta anni prima, la neve era fatta di ghiaccio - di acqua ghiacciata!- e cadeva direttamente dalle nuvole. Diceva che era bellissimo, che se aprivi la bocca sembrava di mangiare un ghiacciolo. Lui non gli credeva, il vecchio era sempre stato un po\' svitato, soprattutto quando parlava delle sua giovinezza. Il volto si trasformava, le rughe scomparivano e sembrava perdersi in un altro mondo.
Il ragazzo drizzò le orecchie e si fece piccolo. Una vibrazione trapassò l\'aria, i fiocchi di neve presero a muoversi forsennatamente. Lo stavano cercando.
Si aggrappò al tronco dell\'albero, aveva un odore acre di catrame. I bulloni gli perforarono la guancia destra. Doveva avere un mucchio di anni, probabilmente era uno dei primi ad essere stati costruiti a giudicare dalla puzza che esalava. Il nonno gli aveva detto che molti anni prima gli alberi erano vivi.
\"Vivi\" ripetè il ragazzo a bassa voce. Si nutrivano della luce del giorno e dell\'acqua che succhiavano con le radici nel terreno, come un enormo biberon. \"Vivi\" ripetè nuovo. Crescevano, come una persona, secondo il vecchio.
\"Il nonno è completamente pazzo\" rifletté. Lui non aveva mai visto nulla di tutto ciò. Gli aveva raccontato che quasi un secolo prima il cielo era azzurro, d\'estate faceva caldo e si andava in giro in calzoncini corti, si mangiava il gelato e si respirava il profumo dei fiori. Il bisnonno raccoglieva le pesche dagli alberi e la sera si rinfrescava con la brezza leggera. D\'inverno, al contrario faceva freddo, le montagne erano coperte di neve -quella che si poteva anche mangiare - e si accendeva il fuoco per scaldarsi. Poi c\'era stata la Grande Svolta. Aveva iniziato a fare caldo, la neve non era più caduta, anzi se ne era andata. Il mare si era alzato ed aveva inghittito intere terre. Era arrivato il Grande Caldo, tutto era scomparso, quindi ricostruito dall\'uomo. Il Mondo Artificiale. Ma il nonno aveva detto che non era più come quando era bambino lui. Voleva che quel mondo tornasse, per questo gli aveva dato quei sassolini. Li aveva chiamati semi, li aveva accuditi tutti quegli anni come fossero dei gioielli preziosi ed ora gli aveva dato l\'incarico. Doveva attraversare l\'enorme pianura e raggiungere le montagne aride. Avrebbe messo i semi sotto terra ed avrebbero atteso che crescessero. Doveva essere il loro guardiano, il loro padre. Il ragazzo chiuse gli occhi. Per questo non dovevano prenderlo, doveva stare molto attento. Chiuse la mano a pugno in tasca, sfiorando i semi. Gli parvero caldi, pieni di vita. Ce l\'avrebbe fatta, pensò.

The resistence.
Fallimento della Conferenza di Copenhagen

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Sad songs remind me of friends
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civa72 (December 18, 2009, 10:23 pm)

il potere evocativo della parole di una canzone rock
stealthisnick
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Life's but a walking shadow
Non una parola. Non un gesto o un sorriso. E\' così fredda. Di un freddo glaciale, distesa sul letto disfatto.
Io, in piedi, guardo fuori dalla finestra un punto imprecisato verso l\'orizzonte.
Ripenso ad i momenti passati insieme.
A quando stavamo abbracciati per delle ore senza sentire la necessità di dirci niente, perchè un solo sguardo diceva più di un milione di parole.
O a quando litigavamo vomitandoci addosso milioni di parole senza neanche guardarci negli occhi.
E\' passato.
Anche se per me tutto sembra ancora come prima.
Vedo ancora quella bellezza così soggettiva che sembrava potesse essere colta solo da me.
Provo ancora lo stesso desiderio che avevo provato la prima volta.
Quando guardo i suoi occhi freddi come un ghiacciolo, m\'innamoro di lei di nuovo come mi sono innamorato la prima volta che li ho visti.
Mi rendo conto di aver sbagliato, ma non posso tornare indietro. Non posso più rimediare al mio errore.
La sua bellezza glaciale, i suoi capelli biondi come il grano illuminato dal sole e i suoi occhi azzurri come il cielo che si specchia nel mare, me lo ricordano in ogni momento.
Ho sbagliato anche se pensavo di fare la cosa giusta.
Pensavo che fosse l\'unico modo di tenerla per sempre legata a me. Ucciderla. Ma adesso è così fredda.

http://www.youtube.com/watch?v=tVnikonQsdU


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civa72 (January 4, 2010, 8:15 pm)


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