Il Maestro Giovanni Renzo, la sera del 31/08/2008, ha portato in scena al planetario di Roma il suo lavoro Atlas Coelestis.
Più che di un concerto si è trattato di un vero e proprio happening, una performance a tutto tondo tesa ad emozionare e fare riflettere.
Coadiuvato dagli splendidi filmati, realizzati in collaborazione con Gianluca Masi, il Maestro messinese ci riporta, con la sua musica, alla storica notte del 7 gennaio 1610, data in cui Galileo Galilei rivolge per la prima volta il suo "perspicillum" al cielo.
Le note escono dal pianoforte e sembrano quasi galleggiare nell'aria, per poi scendere sul pubblico carezzandone i sensi e trasportandolo di fatto lassù, verso il firmamento tanto amato da Galilei e da Renzo stesso.
Come racconta il Masi nella sua introduzione alla performance, Giovanni Renzo SUONA per noi le costellazioni (di cui Atlas Coelestis è l'effettiva trascrizione in partitura musicale), le traduce in musica, in pura emotività.
Si passa dai toni solenni e sognanti del brano che dà nome al concerto (e al cd) alla sperimentazione di Cygnus X-1, vero e proprio viaggio oltre i confini dello spazio tempo, aggli scoppi ritmici puramente jazz di Pulsar, altro brano visionario e decisamente adrenalinico.
Il Maestro messinese esegue le sue composizioni in piena penombra, stabilendo un rapporto empatico con il pubblico che, partecipe e incantato, saluta la chiusura della performance con un applausio che è liberatorio e commosso, proprio come lo sguardo (e la musica) del maestro.
Quel gruppo di persone già noto col nome di Rockfm
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